Tutti gli imballaggi in legno (cassette, pallets, casse…) quando diventano rifiuti, entrano nel circuito di raccolta e riciclo del Sistema Conai per diventare poi componenti dei pannelli utilizzati per realizzare gli armadi in legno delle nostre case. Quindi da una cassetta o da un pallet o da una cassa si ottiene un armadio. E la filiera inizia dalle foreste certificate PEFC e FSC da cui provengono gli alberi che assorbono la CO2 e che la porteranno fissata dentro di sé anche quando saranno poi lavorati dai produttori di imballaggi in legno. Gli scarti di legno sono utilizzati dagli stessi produttori come fonte di energia elettrica per alimentare il processo di produzione. Quindi, la filiera dell’imballaggio in legno è un esempio di economia circolare senza sprechi e a credito di CO2.      

Si, gli imballaggi in legno sono stati selezionati dal Ministero della Transizione Ecologica nell’ambito del progetto Made Green in Italy che premia i prodotti del territorio italiano con grande valenza ambientale. Assoimballaggi ha realizzato le Regole di Categorie di Prodotto degli imballaggi in legno che sono state validate e pubblicate dal Ministero. Lo step successivo sarà quello di far ottenere alle aziende produttrici di imballaggi in legno il marchio Lo Schema Nazionale «Made Green in Italy» | Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (mase.gov.it).

Certo. I pallets di legno, una volta utilizzati per il trasporto delle merci, sono sottoposti a verifica, riparazione e, quindi, a riutilizzo, immettendoli di nuovo sul mercato per trasportare nuovamente merce. Questo avviene enne volte, fino a quando l’azienda riparatrice all’ennesima verifica, destinerà il pallet al riciclo perché non più riparabile. Quindi, il pallet in legno ha un valore ambientale molto importante perché viene riutilizzato più volte, evitando di prelevare nuova materia prima, e poi è destinato a riciclo, tramite il Sistema Conai, per costituire i pannelli che comporranno gli armadi in legno delle nostre case.  

Gli imballaggi in legno portano dentro di essi la CO2 che è stata assorbita a monte dall’albero e la porteranno fissata al loro interno per tutta la loro vita. Anche alla fine del loro ciclo di vita, il processo di riciclo consente all’imballaggio in legno di mantenere al suo interno la CO2 anche quando andrà a comporre i pannelli con cui si poi si produrranno gli armadi in legno delle nostre case. La filiera dell’imballaggio in legno è quindi a credito di Carbonio.

Si, gli imballaggi in legno sono stati selezionati dal Ministero della Transizione Ecologica nell’ambito del progetto Made Green in Italy che premia i prodotti del territorio italiano con grande valenza ambientale. Assoimballaggi ha presentato le Regole di Categorie di Prodotto degli imballaggi in legno che sono in fase di valutazione per la pubblicazione. Lo step successivo sarà quello di far ottenere alle aziende produttrici di imballaggi in legno il marchio Made Green in Italy.

Si, il Ministero della Saluta nel 2017 ha precisato in una lettera l’idoneità del legno a contatto con i prodotti ittici Conformità contatto con gli alimenti (federlegnoarredo.it). Inoltre, le Linee Guida sui materiali ed oggetti a contatto con gli alimenti sono state aggiornate dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS )a giugno 2023 esplicitando che il legno può essere messo a contatto con gli alimenti ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ (iss.it)

Il legno, inoltre, è per sua natura atossico e naturale e la struttura della cassetta, costituita da tavole assemblate dotate di spazi pieni e vuoti, permette un rapido allontanamento delle acque di fusione del prodotto, come prescritto dal Regolamento (UE) 853/2004.

Il legname proveniente dalle foreste può essere certificato FSC o PEFC. Assoimballaggi promuove la certificazione forestale attraverso la certificazione di Gruppo PEFC e FSC portata avanti per i propri associati attraverso il consorzio di servizi Conlegno. Inoltre, Assoimballaggi fa parte del Gruppo di lavoro Sustainability and Certification dell’associazione europea di settore FEFPEB per contribuire a fissare obiettivi europei di certificazione e implementare politiche nazionali di miglioramento.

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